Recentemente ho subito un peggioramento della capacità visiva. Non so se dare la colpa al video catodico del pc. Ho deciso comunque di sostituirlo con un monitor lcd che, avendo immagini più stabili, fa sforzare in misura minore gli occhi, quando rimangono per varie ore sul computer. Intanto i miei occhiali stanno diventando spessi come fondi di bottiglia della coca-cola.
Meglio una passeggiata familiare sul lungo mare. Arriviamo al Pontile. Gabriele mi dice: “Non vai pazzo per il tuo lavoro, vero?”. Faccio una specie di sogghigno. Non vado pazzo per il mio lavoro, effettivamente. Soprattutto per il mio stipendio. “Papà, se potessi cambiarlo, cosa ti piacerebbe?”. “Mi piacerebbe essere un musicista. La musica è la cosa che mi piace più di tutte. Mi piace ascoltarla e mi piacerebbe suonare il sax, se fossi capace. In realtà non sono capace, visto che non ho mai avuto il coraggio di provarci”. Mi piacerebbe, ma mi rendo conto che è una prospettiva irrealistica. Simonetta, meccanicamente: “Mario, stasera ci sarà la riunione di condominio”. Già. Finta espressione dispiaciuta, la sua. Grazie per la precisazione, replico. Vabbè, ammetto il mio falso interesse per la stenditura illegale di bucato, la detenzione abusiva di impianti stereofonici, l’ascensore rotto, i balconi da ristrutturare. Nel frattempo Alessandro, il piccolo, mi ricorda che domani andremo al teatro Manfredi. Ottimo. Quando ritorniamo a casa mi sento meglio di qualche minuto prima. E sono contento. Disgustosamente contento.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)
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