Ligabue Live 2005

Foto Musica

Ligabue live Campovolo Reggio Emilia 2005Bene, il “Giorno dei giorni” è arrivato e immancabilmente già (purtroppo) passato.
Luciano Ligabue l’ha fatta in barba a tutti.
A tutti i critici misicali, alle grandi band straniere, agli stessi fan che lo hanno atteso ore sotto al sole.
Centosettantamila, anche di più i titolari di biglietto che al Campovolo di Reggio Emilia lo hanno atteso per cantare con lui tutti i brani storici della sua cariera.
E lui, appunto in barba a tutti, ha regalato uno spettacolo stupendamente imponente.
Un allestimento mai tentato prima in un’area immensa colma, anzi, stracolma di gente.
Il “Giorno dei giorni”, titolo trall’altro del suo nuovo single che precede l’uscita il 16 del suo nuovo disco “Nome e Cognome”, inizia, per noi, alle 13 di un pomeriggio qualunque; il dieci di settembre 2005.

Si parte da Bedonia dove, per raggiungere Reggio Emilia ad una andatura normale, umana, prevediamo di arrivare dopo 2 ore.
Poso il caffè che sono passate le 13 e caricato in macchina armi e bagagli, oltre a due splendide ragazze (ci vogliono sempre) parto, anzi, partiamo.
Tutto d’un fiato fino all’A1, magnifica autostrada a tre (“presto” quattro) corsie, dove dei cartelli inquetanti ci terrorizzano: “Code uscita Reggio Emilia”.
Ancora peggio: “10 Km di code uscita Reggio Emilia”.
Ci mettiamo il cuore in pace, oramai siamo in ballo, balliamo; tanto non si può uscire altrove.
Raggiunta la coda, ci fermiamo, apriamo i finestrini, parlicchiamo, spegniamo la macchina, apriamo le porte, usciamo a sgranchirci, facciamo nuove amicizie con gli automobilisti vicini, adempiamo a qualche bisogno fisiologico, improvvisiamo una partita a calcio nel vicino prato (tutte cose che sconsigliamo di fare normalmente in autostrada salvo, al massimo, fermarsi in caso di coda!) e a piccoli passi, tre ore dopo, siamo fuori dall’autostrada.
Fortuna che abbiamo il TelePass (messaggio pubblicitario offerto da me stesso).
Ligabue live Campovolo Reggio Emilia 2005
Lo spettacolo che abbiamo d’avanti agli occhi è disarmante, nonostante il Campovolo disti alcuni kilometri dal casello autostradale ci sono già le macchine parcheggiate ovunque.
Decidiamo di parcheggiare appena possibile e come antifurto (non si sa mai, vero Liga?) utiliziamo un salice, che chiudiamo tra la porta della macchina (grande idea).
Ci aspettano solo alcune decine, di centinaia, di metri per arrivare.
Ore 18, siamo al concerto.
Tempo di percorrenza 5 ore, non male, bravo Topino ti sei superato, la prossima volta prendi il mulo che sorpassi tutti!
Ugualmente siamo freschi come delle rose e scartando una massa informe di derelitti (come noi del resto) cotti e stracotti dal sole cocente attendendo stravaccati l’inizio, puntiamo decisi verso UN palco.
Già, UN palco, in quanto l’impianto scenico ne prevede ben 4.
Il “main” con un impianto luci allucinante, il “vintage” dalle sonorità acustiche, il “solo” dove Luciano canterà accompagnato dalla sola chitarra e, dove siamo noi il “vecchi ricordi” dove il Liga canterà con il suo primo gruppo i “ClanDestino” del mitico Cottafavi.
Tenendo presente l’ora di arrivo siamo in una posizione invidiabile.
Non ci resta che attendere, dunque vediamo, sono le 19 ad arrivare alle 21, ora di inizio, mancano SOLO due ore.
Fortuna che di supporto inizia a cantare Bennato che mai (per gusti personali) avrei ascoltato ma che addirittura in quel contesto ci gasa.
Tutt’altra storia e musica quando alle 20 inizia lo show Elisa.
Veramente eccezionale!Ligabue live Campovolo Reggio Emilia 2005
Una voce stupenda, bella musica ma…e c’è sempre un ma, scusate ma non è un po’ basso il volume?
Bhè dai, capisci, è un artista di contorno, non avranno alzato più di tanto.
Sono le 21.
Sono le 21 e 10
Sono le 21 e 20.
Inizia?
Inizia!
Perdo la scommessa che di solito i concerti iniziano bene o male in orario ma pazienza.
Una gigantesca freccia con la scritta “VOI SIETE QUI” indica un mondo piccolo piccolo che piano piano si avvicina, punta l’Italia, Reggio e finisce su una ripresa aerea dell’immensa folla di gente.
Bellissimo, ci siamo anche noi!
Primo pezzo, l’ultimo, il singolo “Giorno dei giorni”, come quello che stiamo vivendo, giorno da record con gli oltre 150.000 biglietti venduti in prevendita, record europeo di presenze per un solo artista in un solo evento.
Il pezzo mi piace ma, ragazzi il volume è bassissimo; attimi di sconcerto precedono attimi di rimostranze.
Fischi e urla, gestacci poi un sit-in a cui aderiscono occhio e croce 20mila persone.
L’audio è assurdo, degno di una festa campestre a Pursy (cercatelo sull’atlante se lo trovate).
La situazione è tesa e meno male che i fan sono del Liga e non dei Korn altrimenti gli smontano tutti e 4 i palchi e se li portano a casa per stenderci i panni.
Bene o male si prosegue nell’ascolto godendoci le riprese dei maxischermi che arrivano con alcuni secondi di anticipo rispetto all’audio.
Siamo lontani da dove si esibisce (palco centrale) e la fisica ci è nemica.
Ligabue live Campovolo Reggio Emilia 2005
Si esibisce in alcuni brani (“Vivo, morto o X” “Hai un momento Dio” etc.) e poi con l’apertura del coro di Monte Cusna (che noi nemmeno sentiamo) si sposta nel palco successivo dove è solo con la sua chitarra.
I fischi lo sovrastano per più di qualche strofa.
Non siamo il solo settore a sentirlo male e ogni volta che si sposta le persone cambiano e aumentano.
Godiamo di alcune canzoni e attendiamo che ci arrivi d’avanti, li lo sentiremo più che bene, visto che è a non più di 10 metri.
Arriva!
Max Cottafavi imbraccia la chitarra e spara l’assolo, i ClanDestino lo seguono, arriva il Liga che, per prima cosa si becca fischi e cori (dai però ragazzi “Vasco, Vasco” non è bello da gridare in faccia a Luciano) poi dopo la prima canzone ci tranquillizza e ce lo godiamo.
Le vecchie canzoni, le mitiche, “Sogni di Rock&Roll”!
Non smettiamo un attimo di fotografare (alla fine saranno più di 140 le immagini) e cantiamo tutti i brani a squarciagola.
Poi ancora cambio di palcoscenico, il volume un po’ si alza e il concerto è un crescendo di emozioni.
Tutto inraccontabile a parole perchè legato a filo doppio con sensazioni e ricordi di tanti anni.
Dovendo dare dei giudizi, che mi sono concessi in quanto pagante il biglietto prima, paziente ascoltatore nel mezzo e avendo già assistito ad un concerto di Ligabue sempre al Campovolo per ultima cosa, direi che i musicisti sono stati ineccepibili, un po’ la voce rotta dall’emozione per Luciano, impianti scenici allucinanti, specie le luci, bellissime (i fuochi artificiali sono stati brevi ma meravigliosi), un impianto audio da pietà, per non dire di peggio e scadere nello scurrile.
Insomma l’organizzazione è stata appena sufficiente e raggiunge questo traguardo solo perchè è comprensibilmente impossibile gestire al top tanta gente in un singolo concerto, la scusa non vale per la decisione di disporre in quel modo i 4 palchi e le torri con le casse.
Il peggiore audio che abbia mai (NON)sentito!
Bello spettacolo comunque, ne rimarrà traccia nella mia memoria per molto, molto tempo.
Per voi, se non c’eravate, vi regalo delle emozioni per immagini…

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