Metti un giorno a Parma.
Metti che la giornata estiva non è delle più calde e afose, aggiungi che, con te, hai la tua macchina fotografica e tanta voglia di scoprire la città che ti ospita.
Risultato?
Alla sera dormi veramente bene e ti sei goduto quel che di buono può offrire una città dallo spirito metropolitano e dai quartieri scic.
Infatti Parma non è certo una grande metropoli, sullo stile milanese, anzi la ritengo una piccola città che ancora è molto legata alle sue tradizioni e alle sue campagne sibbene si pensi ancora al provincialismo.
Sicuramente per chi abita in città vi è la voglia di apparire e manifestare il proprio appartenere ad una Città con la C maiuscola snobbando i “montanari” e ricercando, sia nelle mode che negli “usi e costumi”, lo stile fashion di Milano…
Il risultato è un mix di tradizione ed eccessi che hanno portato Parma dalla “città delle bici” alla “città degli scooter”.
Ricordo quando, trovandomi a Como per il servizio di leva, la prima cosa che sottolinearono fu, appunto, il caos di biciclette che imperversava nelle vie centrali.
Ora resiste il passeggio, la “vasca” come la si definisce, il camminare lungo via Cavour e le zone centrali facendosi catturare dalle vetrine degli esclusivi negozi e gustando l’aperitivo in piazza Garibaldi.
Luogo quasi esclusivo dei turisti il piazzale del Duomo e del Battistero che mantengono tutto il loro splendore e austerità.
Un mix di moda e tradizione come in nessun altro luogo.
I ragazzi si incontrano in piazzale della Pace e si “stravaccano” sul prato a discutere e tirar sera in vista della movida di Parma, magari in via Farini.
Sempre molto affollato il parco Ducale con ragazzi a fare jogging e bimbi giocanti.
Insomma c’è voglia di rinnovarsi e assomigliare (scimmiottare direi) le grandi metropoli ma poi si rimane sempre fermi sulle tradizioni e sui luoghi “culto”.
Luoghi che ha apprezzato in gioventù mio padre e che io continuo a godermi.