Perché Ostuni è bianca? Storia di una città magica

Turismo e Viaggi

Ostuni è una delle mete di riferimento del turismo di Puglia, una perla immersa nelle salite collinari alle pendici della Valle d’Itria che abbraccia il lembo più a nord del Salento e quello più meridionale delle Murge. In estate i b&b Ostuni fanno sold out, in inverno si alimenta con un turismo più propriamente di nicchia. Il borgo antico è la vera eccellenza del posto, più della costa, delle attrattive archeologiche, delle eccellenze eno-gastronomiche. Ostuni è conosciuta come la città bianca, una particolarità che non è mero vezzo di vanità ma parte integrante di una narrazione secolare e di un meccanismo di costruzione identitaria unico nel suo genere.

La calce della zona

Il centro storico della città è costituito in gran parte da edifici bianco latte, dalle chiese antiche ai palazzi baronali fino alle strutture ricettive moderne. Il borgo della città si caratterizza per vie strette e un dedalo di viuzze che rendono difficoltoso il passaggio dei raggi solari. Per tale ragione, fin dal Medioevo la popolazione adottò la soluzione di imbiancare i prospetti, favorendo il riflesso della luce sugli edifici per restituire parte di illuminazione alla città.

Nelle zone alle pendici della città è sempre stato facile reperire la calce, che fu utilizzata in epoche antiche e fino ad oggi per tingere di bianco i profili urbani. Ostuni è diventata la città bianca quasi senza rendersene conto, si è caratterizzata come suggestione paesaggistica e ha definito un’identità particolare nel corso dei secoli, in maniera naturale e, proprio per tale ragione, ancora più incantevole. La calce è diventata così l’elemento simbolo della località; si rivelò persino un’ancora di salvezza quando, nel corso del ‘600, la peste non distrusse la popolazione per via dei suoi effetti disinfettanti.

Oggi, il centro storico della città ha lasciato che, in parte, le pareti degli edifici si colorassero di cromature nuove, spezzando quel colpo d’occhio smagliante che per epoche intere è rimasto lì, ma non perde la sua capacità magnetica: da lontano, in leggero livellamento sul mare, tendendo verso il cielo, si apre una visione d’insieme che non perde mai di efficacia, che colpisce per il biancore dei suoi elementi e che invita tutti a scoprire di più.

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