Estrattori di succhi: ecco cosa dicono gli studi scientifici

Salute e Benessere

Qual è il miglior estrattore di succhi sul mercato? Domanda difficile, difficilissima se si pensa alla vasta quantità di modelli di estrattori che possono essere trovati regolarmente in commercio. In base all’esperienza personale risulta estremamente facile ammettere che non esista un prodotto che possa essere definito “il migliore”, poiché vi sono diversi modelli adatti a ogni diversa esigenza personale, che vengono a loro volta inseriti sul mercato da diverse aziende. L’unico vero punto fermo sul quale è necessario fare una riflessione riguarda l’altissimo livello di qualità del succo che si ottiene in fase di spremitura: studi scientifici hanno confermano che il succo degli estrattori (siano essi manuali o a vivo) sono più ricchi di nutrienti rispetto alle centrifughe.

Uno dei test più importanti in merito a questo tema è per certo quello di Michelson Laboratories Inc., Korean Food Research Institute e laboratori interni. In base alle analisi che sono state effettuate è emerso che gli estrattori di succo a freddo riescono ad ottenere performance più soddisfacenti per una percentuale minima del 35%. Questo vuol dire che lo stesso frutto trattato con questo apparecchio e con la centrifuga, raggiungerà il suo risultato migliore nel primo caso, pur sapendo che l’operazione messa in pratica dai due elettrodomestici è simile, ma si affida a lame e velocità nettamente differenti. Da notare che non vi sono al momento dati scientifici che confermino il numero di giri al minuto del motore e l’effetto che questi possano oggettivamente avere sul succo. A onor del vero bisogna ricordare che ha un peso importante il tipo di resistenza che viene posta dalla frutta e dalla verdura rispetto alla fase si estrazione: per esempio il cocco opporrà molta più resistenza rispetto a quanto fatto da un’albicocca.

I succhi che vengono estratti da verdura e frutta con gli estrattori di succo 40 giri, spesso possono anche essere conservati per un breve periodo in frigorifero, anche se il consiglio è sempre quello di bere il prodotto il prima possibile per riuscire ad assimilare i nutrienti in tempi rapidi e ridurre notevolmente il tempo di digestione rispetto agli alimenti solidi. Del resto è proprio per questo motivo che tendiamo ad affidarci a questi apparecchi. Detto questo, è possibile una conservazione al fresco: per la frutta pari a 24-48 ore, mentre per la verdura si conta un massimo di 12-24 ore.

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