Se Luigi Lucchi fosse il Presidente della Repubblica

Politica
luigi lucchi

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Grazie, ad ognuno di voi, che ascoltate il breve discorso del Primo Presidente della Repubblica suggerito, ai Parlamentari e ai rappresentanti delle Regioni, dal Popolo Italiano attraverso i moderni mezzi dell’informatica.
Mi hanno insegnato che più delle prediche servono gli esempi e a questa regola voglio attenermi. Sull’esempio di Papa Francesco non abito al Quirinale e grazie allo stipendio, che mi sono notevolmente ridotto, potendo ben vivere e rappresentare, con decoro, il Popolo Italiano, con 2.000 euro al mese, ho un bel monolocale in Piazza Fontana di Trevi che posso raggiungere tutte le sere senza scorta tenuto conto che non si può avere paura del Popolo che si rappresenta.

Al Quirinale sono restate le poche persone che servono per preservare il magnifico Palazzo e renderlo fruibile quando si incontrano delle personalità di altri Stati. Non ho avuto bisogno di una pletora di esperti potendo parlare con tutte le persone che sono impegnate a tracciare scenari e dare informazioni alle altre Istituzioni. Questi gesti non li ritengo demagogici visto che rifuggo da qualsiasi demagogia, ritenendola dannosa, e riesco a tenere separati i costi della politica che vanno combattuti, eliminati, dai costi della Democrazia che vanno accettati e promossi.

Appena eletto, come sapete, avvalendomi delle mie prerogative, ho inviato un discorso alle Camere, avvertendo tutti i Parlamentari, che la Costituzione è la “Legge” più importante e deve essere rispettata e attuata. La si può modificare seguendo, però, le regole che la stessa Costituzione ha previsto. Proprio per questo il Parlamento e la Corte Costituzionale, in meno di un anno, hanno abrogato e modificato le migliaia di Leggi anticostituzionali che erano state approvate e avevano portato la mortificazione e la rassegnazione nel Popolo Sovrano. Il Parlamento, inoltre, sulla spinta della volontà espressa dalla ragionevolezza e dal Popolo, ha emanato una piccola regola che amo definire di Adriano Olivetti: “nessun dirigente può avere uno stipendio superiore di dieci volte quello di un operaio e nessun trattamento pensionistico può essere superiore di dieci volte quello delle pensioni minime”. Oltre a un consistente risparmio di denari pubblici questa regola ha riappacificato, non poco, il Popolo con la classe politica che ha preso a stimare e seguire.

Non c’è più l’obbligo di pareggio di bilancio iscritto nella Costituzione che comportava un impoverimento dei più bisognosi e un asservimento dell’Italia ad altri Stati, la limitazione, insopportabile, della sovranità dell’Italia, e una sottomissione ai grandi e pochi finanzieri mondiali che imponevano un capitalismo di carta. I conti pubblici sono migliorati davvero e ogni cittadino si sente coinvolto, secondo le proprie possibilità, nella riduzione dello stesso.

L’evasione fiscale e contributiva ha raggiunto in un anno i livelli dei Paesi più efficienti perché sono state semplificate le norme, rispettato l’art. 53 della Costituzione e ridotto notevolmente le aliquote.

La produzione, grazie all’inventiva di noi italiani, liberata da una burocrazia asfissiate e da una tassazione che incentivava a chiudere o ridurre le attività è in aumento e la disoccupazione praticamente scomparsa perché abbiamo ripreso a investire ingenti risorse pubbliche nel togliere le brutture nelle nostre città, nei nostri paesi, a restaurare il nostro magnifico paesaggio, a diffondere il gusto del bello. Vivere nel bello ci rende tutti migliori, più educati e sapienti.

Oggi l’Italia è avviata a tornare il giardino d’Europa, del mondo.

Anche i carcerati sono impegnati, in ogni luogo del nostro Paese a combattere il dissesto idro-geologico e a ripristinare tutti quegli accorgimenti che le passate generazione avevano messo in atto per preservare il territorio. Con queste attività utili ed educative i carcerati si redimono come vuole la Costituzione.

Le scuole sono aperte 11 mesi l’anno e i giovani, sempre molto volonterosi, grazie a ottimi insegnanti ben pagati ma soprattutto socialmente considerati e fortemente selezionati, studiano, impegnati nell’apprendere, anche 12 ore il giorno. Le Università, con indirizzi adeguati alla nostra storia e ruolo nel mondo, sono un’attrattiva per studenti di tutte le Nazioni e iniziamo ad avere docenti con meno di trenta anni che non disdegnano di collaborare con docenti piu’ anziani ma veri geni e non tromboni.

Le Regioni sono state ridotte da 20 a 5, i Comuni, pagati unicamente da tasse e imposte Comunali, sono rimasti e si cerca con incentivi, previo referendum locali, di arrivare alla fusione e alla redifinizione dei confini.

Le Province, ritenute un’identità culturale, sono state ripristinate con il compito di ammodernare le strade provinciali e gli edifici scolastici oltre che servire i singoli comuni in materie che esulano dall’accentuata autonomia comunale.

Tutti i carrozzoni pubblici sono stati eliminati, soppressi e ingenti risorse non vanno più per pagare consigli d’amministrazione, dirigenti, ma per dare servizi moderni ai cittadini.

Oltre l’alta velocità ferroviaria si è ripristinata un’ottima ferrovia per i pendolari e non si ritengono più rami secchi i tratti di ferrovia che ben gestiti riducono il costoso uso dell’auto.

Il nostro Meridione, liberato dalla mafia e soprattutto dal clientelismo e piagnisteo è diventato il luogo in cui milioni di europei del Nord trascorrono le vacanze in ogni periodo dell’anno e inoltre le eccezionali produzioni agricole e artigianali, promosse nel mondo, sono ambite, desiderate, acquistate in tutto il Pianeta.

L’Europa, sulla spinta dell’Italia e anche del nostro buon esempio, è diventata federale.
Non ci sono piu’ due o addirittura tre sedi del Parlamento Europeo ma un’unica sede. I compiti dell’Europa sono stati ben definiti e non c’è più posto per direttive cervellotiche e neppure per ingerenze improprie. Esiste un’unica banca europea e sono state chiuse, come s’è chiusa la Banca d’Italia, tutte le banche Nazionali. L’euro è sostenuto da buoni del tesoro europei e non subisce più speculazioni guidate ad arte dai ricchi finanzieri mondiali. Non si permette, inoltre, d’avere un euro troppo forte rispetto al dollaro e tutta l’esportazione europea se ne avvantaggia.

L’esercito e la politica estera, oggi, sono europei e del resto in Italia c’è un’unica arma e nei Carabinieri è confluita la Polizia, la Guardia di Finanza, la Guardia penitenziaria, la Guardia Forestale. Si sono ridotti notevolmente i generali, i graduati e anche i militi che ben pagati non sono piu’ rintanati negli uffici ma contrastano la criminalità nelle strade. È stata realizzata una profonda revisione della Giustizia con la definizione di poche norme, prevalentemente, testi unici di Legge e comprensibili a qualsiasi cittadino. I Giudici parlano solo attraverso le sentenze.

Abbiamo un unico canale televisivo pubblico, senza pubblicità, che svolge, guidato dai nostri intellettuali e artisti, un buon servizio pubblico.

Ho riportato, carissime italiane e italiani, quanto è stato fatto dalla nostra classe politica che vi rappresenta, eletta direttamente da voi. Una classe politica che non è piu’ asservita agli stranieri e ha compreso che servire il Popolo è la gratificazione maggiore.
Il Magistero piu’ alto e non serve diventare ricchi per sentirsi appagati ma è piu’ gratificante sapere che il Popolo, dall’azione politica, ha tratto giustizia, benefici e serenità e soprattutto riconosce d’avere una guida.
La classe politica ha iniziato a fare quanto deve e non quanto può.

Nel contempo i cittadini fanno quanto possono con entusiasmo avendo scoperto i benefici nell’avere un obiettivo comune e rispettare il bene comune.

Spero che ognuno di voi possa aver osservato che ora in Italia, su un cantiere, ci sono dieci persone che lavorano e uno che guarda.
Forse è questo il vero simbolo di un’Italia nuova.

Buona serata a tutti compreso i tanti emigranti.
In definitiva, grazie a loro, sugli Italiani non tramonta mai il sole.

Luigi Lucchi

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