Luigi Lucchi sull'esito elettorale

Luigi Lucchi sull’esito elettorale

luigi lucchi

Signor direttore,
non voglio farla lunga. Alla fine sono un candidato che ha tentato d’essere eletto nel Consiglio Regionale e non è riuscito nell’intento. Resta il fatto che questa prova elettorale, anche grazie a internet, ma non solo, mi ha messo in contatto con tante persone e dai commenti, dai giudizi e gesti di stima, ne resto gratificato. Ha fatto emergere, inoltre, un affetto straordinario dei miei concittadini che esula dai tanti voti ricevuti da loro in questa occasione ed anche del consenso attribuito il 25 e 26 maggio con la mia rielezione a Sindaco (67% di consensi). Ora, mi pare, che il consenso non sia solo politico, ma entri soprattutto nella sfera dei sentimenti.
C’è affetto, gratitudine e riconoscenza. Perfino un bonario sospiro di sollievo, da parte loro, nel sapere che resterò il loro Sindaco e non sarò Consigliere Regionale.
Nell’affermare questa loro soddisfazione, direi scampato pericolo, mostrano quasi un senso di colpa nei miei confronti anche se mi hanno votato per le regionali. Sono portati a pensare che avrei meritato, a loro giudizio, d’essere in Regione, ma è bene che sia rimasto a Berceto.
Lo intendono come un mio sacrificio. Ma questo non è un sacrificio e in questa legislatura, a differenza dell’altra, il Sindaco, lo faccio molto volentieri, con gioia anche se mi sento, purtroppo, completamente disarmato visto che non si riesce più a fare nulla per la condizione, vergognosa, in cui versano, ogni giorno di più, i Comuni.
Sarebbe invece stato un sacrificio, a parte lo stipendio, fare il consigliere regionale, pur dandomi una posizione che mi avrebbe potuto aiutare nel portare benefici ai nostri territori.
E’ sicuramente più difficile che un consigliere regionale, seppur bravo, possa avere, dai cittadini gesti d’affetto e regali come quelli ricevuti in questi giorni, piccoli pensieri come un nuovo paio di scarpe, vestiti usati ma in ottimo stato perché mai messi, cioccolatini quasi ogni giorno, uova fresche e crostate di marmellata fatte in casa. Ricevo anche piccoli oggetti simbolici accompagnati da bigliettini simpatici e significativi che mi danno ulteriore forza. Mi vengono anche a trovare persone accompagnate dai loro bambini, non per chiedermi delle cose, visto che siamo tanto carenti, ma semplicemente per salutarmi o portarmi un loro disegno. Se capito, inoltre, in un ristorante, nel mio comune, l’oste, non per piaggeria, non vuole essere pagato. E’ vero che mangio poco o nulla ma quel loro gesto mi fa piacere pur mettendomi in imbarazzo.
Come politici, credo da parte di tutti, c’è il desiderio, da sempre, d’essere trattati in questo modo dai propri concittadini, ma poi quando questo avviene, come nel mio caso, si tende a pensare che non sia meritato. Penso infatti di fare poco per avere tutto questo. Ed è poco davvero se si conosce la storia del senatore Giuseppe Micheli che era sempre ricevuto con affetto e stima dai cittadini di tutta la montagna.
Pensare ora, al lancio di uova, pomodori e agli insulti che ricevono molti politici, in questo periodo, c’è da riflettere non poco sulla bella politica che, a quanto pare, entra ancora nel cuore dei cittadini.

Luigi Lucchi
Sindaco di Berceto