La Regione Emilia-Romagna, per mantenere in pareggio il bilancio del Servizio Sanitario Regionale ed evitare i tagli che imporrebbe, in caso contrario, il piano di rientro previsto per legge, dovrà effettuare scelte drastiche, come il blocco del turn-over del personale ospedaliero e l’ulteriore riduzione della spesa per beni e servizi.
A preoccupare è soprattutto la riduzione dei posti letto negli ospedali e la chiusura della guardie mediche, imposte dalla spending review. L’Emilia-Romagna si prepara a pagare un conto salatissimo: sono quasi 1800 i posti letto che potrebbero essere eliminati, con 25 ospedali che rischiano il declassamento. Senza dimenticare i tagli alle guardie mediche e, di conseguenza, la perdita di posti di lavoro.
Lo scenario che ci attende è drammatico, in particolare per le strutture più piccole, la cui presenza, in alcuni distretti della Regione, acquista carattere di necessità. Un disastro, quindi, per le zone di montagna o impervie, che rischiano di trovarsi in forte difficoltà nell’erogare assistenza sanitaria, soprattutto in casi di emergenza/urgenza. Per farsi curare, molti cittadini dovranno rivolgersi ad ospedali distanti troppi chilometri dalle loro abitazioni, con tutte le difficoltà ed i rischi del caso. E così nella nostra Regione anche nascere, diventerà, per tanti, una preoccupazione.
Ridurre l’offerta sanitaria significa aver già ridotto il livello di garanzia previsto dalla nostra Costituzione e quindi dalle istituzioni di competenza, nei confronti del diritto alla salute ed alle cure dei cittadini. Per noi dell’IdV è inconcepibile che nuovi tagli si abbattano ancora una volta sulla Sanità, che è già allo stremo, e chiediamo al Ministro il massimo dell’azione politica per evitare che questo accada.
Caterina Pace – commissario regionale Italia dei Valori Emilia Romagna