L’Eurostat ha diffuso dei dati relativi al turismo ed ha rivelato che l’Italia è la meta turistica più cara tra quelle che si affacciano sul Mediterraneo. In Italia la spesa per le vacanze (cioè riferita a strutture ricettive, ristoranti e attrazioni turistiche) supera del 10% quella media della zona. Le mete mediamente meno care sono invece la Spagna (-9%), la Grecia (-12%), la Turchia (-22%), il Portogallo (-23%) e il Montenegro, che addirittura permette di risparmiare il 37% rispetto al prezzo medio.
Anche per questo motivo, nel 2013 gli arrivi in Italia sono stati inferiori del 4,3%; sono stati soprattutto gli italiani a non scegliere l’Italia come meta per le proprie vacanze, mentre il calo degli stranieri nel Belpaese è stato meno forte. Dalla parte dell’Italia gioca il fatto che sia il paese con il maggior numero di attrazioni paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche. È questo a consentire alla penisola di avere ancora un buon flusso turistico nonostante i prezzi. Ma se vogliamo restare competitivi sul mercato e non sciupare il potenziale del nostro territorio, è indispensabile rivedere la politica dei prezzi e offrire soluzioni alternative a chi viaggia. questo soprattutto in virtù del fatto che l’Europa sia in assoluto la meta più gettonata per i turisti: siamo davvero sicuri di voler perdere questo treno in un momento critico come quello attuale?
Tra le soluzioni per incrementare i flussi turistici verso l’Italia abbiamo individuato le strategie più convincenti:
In generale, aprire un’impresa turistica richiede oggi spirito di adattamento ai tempi che sono cambiati. Credere di poter ancora dettare le stesse regole di qualche decenni fa, quando si viaggiava in famiglia e si restava fermi in una località anche per un mese, significa non aver compreso com’è cambiato il turista medio.