I carcerati possono aiutare la Montagna

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Signor direttore, i giorni di apprensione per chi si trova ad amministrare Berceto e un Comune di montagna in genere, si susseguono e si ripetono, più volte, in un anno e tutti gli anni.

Il termine eccezione, eccezionale, sono impropri indirizzati all’andamento climatico, ai fenomeni climatici. E’ così. E’ la norma.

I giorni di pioggia, più o meno forti, determinano sempre smottamenti diffusi. Il vetro ghiaccio o gelicidio distruggono il patrimonio boschivo. Le forti nevicate mettono in dissesto il precario bilancio comunale.

E’ un’emergenza continua e si ripetono i riti: segnalazioni, eventuali e sempre più rari finanziamenti per intervenire dopo il danno, quasi assenti tutti gli interventi di prevenzione e quanto servirebbe per limitare i danni alle“catastrofi” largamente annunciate. Voglio sottolineare perché vada a loro giusto merito gli interventi preventivi effettuati dal Genio Civile in zona San Bernardo (Corchia) e quanto è in corso nelle zone del capoluogo.

Ricordo volentieri anche quanto fa il Consorzio di Bonifica e l’Amministrazione Provinciale nonostante la penuria di mezzi. Resta il fatto, volendo svolgere il mio ruolo politico e assumermi le mie responsabilità, che stiamo assistendo ad una veloce fine di una cultura e di un territorio. Tutta la civiltà contadina, durata secoli, negli ultimi 30/40 anni, con una forte accelerazione viene divelta attraverso la cancellazione di tutte quelle opere di sistemazione idraulico-agraria, governo delle acque superficiali, gestione dei boschi che avevano permesso la vita e l’economia nelle nostre zone.

Tutto l’ambiente e il paesaggio si stanno modificando celermente e ormai celermente crollano le case, i manufatti antichi, che caratterizzavano la cultura del nostro territorio. Ben presto, con questi ritmi, avremo quasi il 60% del territorio provinciale impraticabile, abbandonato e incombente, però, sulla pianura e sulla città per i danni che potrà arrecare. L’acqua, ad esempio, attraverso i fiumi e i torrenti arriverà impetuosa in città in poco tempo. Qualche ora rispetto alle giornate che servivano solo pochi anni fa. L’esempio, poi, di zone a noi vicine come la Lunigiana, Genova e la Liguria in genere e parti della Regione Toscana, oltre che la Sardegna e quasi tutto il Meridione, dovrebbero indurci a cambiare la scaletta delle priorità della politica e del Governo, oltre che dell’Europa, ma questo non avverrà, se avverrà, non con i tempi che la situazione richiede. Io sento tutto il dolore lacerante dell’impotenza, vedo la mia terra morire, vedo i miei concittadini soffrire e avrei piacere di non essere solo nel cercare soluzioni tampone. Ho scritto al Ministro Annamaria Cancellieri che sovraintende, politicamente, con il suo ministero, anche le carceri. Quelle carceri che sappiamo sovraffollate di oltre 20.000 detenuti.

Quelle carceri che in Maggio, dall’Unione Europea, saranno sanzionate, se non si provvede prima a svuotarle, per importi consistenti che possono andare, stando alle stime, da 300 milioni a oltre un miliardo. Con queste sanzioni il costo di un detenuto, che ora mediamente costa circa 130 euro al giorno, aumenterà notevolmente. La mia richiesta al Ministro è quella di studiare, celermente, con il contributo d’idee e il coinvolgimento degli Enti locali, una modalità per impiegare le risorse dei detenuti nelle nostre montagne, nei nostri boschi, e di utilizzare, quanti lo desiderano, per una manutenzione capillare, come si trovavano un tempo, in tutto il territorio montano per il governo delle acque superficiali, la pulitura dei rii, il governo del boschi. Ritengo questa proposta fattibile non solo perché utilizzerebbe meglio le risorse dello Stato per mantenere i detenuti, eviterebbe le sanzioni dell’Unione Europea, ma anche perché l’opinione pubblica, preoccupata di qualsiasi norma svuota carceri per le ricadute sulla sicurezza, vedrebbe con piacere, a mio avviso, queste persone, a compiere lavori utili alla società e avere modo, stando alle più evolute tecniche d’inserimento, lavorando, rendendosi utili, alle persone e all’ambiente di redimersi.

Luigi Lucchi
Sindaco di Berceto

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