In una calda serata di Parma, sulle splendida terrazza del Circolo Giovane Italia, forse non ci si aspettava una leggera pioggerellina.
Ma questo è il risultato di tanto parlare di “sinistra”.
Ok forse vi devo rinfrescare la memoria perché di “sinistra” immagino che sia un po’ di tempo che non sentite nulla.
Già perché Bersani non è uomo di sinistra, almeno non di “quella” sinistra, ne tanto meno il PD (o pdmenoelle di grilliana fama).
Ed è proprio dal grande Comune in mano alle 5 Stelle che Luca Telese presenta il frutto dello scisma da Il Fatto Quotidiano, citato e non citato durante la serata; il suo Pubblico Giornale che vedremo da settembre in edicola e che si manterrà con i soli sponsor e vendite (quindi pubblico in tutto tranne che nei finanziamenti come ci ha risposto su Tweeter).
Un giornale per gli ultimi ed i primi con spazio a quelle notizie che non si trovano sugli altri giornali, ma che tutti dicono di voler dare.
Una prolissa serata dove, a dire il vero, un Telese un po’ spocchioso e sempre armeggiante sull’iPhone, spazia da “casi umani” a retorica puerile fino al vero difetto di chi si vuole definire di sinistra a tutti i costi: la demagogia ed il qualunquismo.
L’idea è che, alla fine, per evitare il tritacarne di questo giornalismo, si debba davvero fare come recita l’adagio: nulla fai e nulla sbagli.
Ma forse è solo la smania di iniziare e di porsi nel mezzo dello spazio aperto da Il Fatto Quotidiano tra i giornali d’inchiesta, non finanziati dallo Stato, e vigili sull’operato di Governo e opposizione.
Attendiamo di leggere Telese & Co. e assistere allo scontro, soprattutto sul Web, delle due correnti di pensiero giornalistico che si sono create in contrapposizione alle linee guida “imposte” da editori sempre meno editori e sempre più con interessi nella politica.