Conti, Setti e Lucchi

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Per fortuna che attraverso il computer posso, più volte, ascoltare, parola per parola, le dichiarazioni di coloro che mi odiano per davvero trovando pretesti pseudo-politici per farlo pubblicamente: Giorgio Conti e Setti Claudio.
Al primo ascolto, infatti, la mia reazione è: ma non è possibile! Ma questi andrebbero pagati per dire e far scrivere simili cose, a loro nome, e contro di me. Invece, lo assicuro, non li pago io.
Alla fine dovrò ringraziarli. Debbo ricordarmelo.
Non so se sono fuori del mondo ma di certo sono fuori di Berceto e dal comune sentire dei miei e loro concittadini.
Se c’è un paese che mal sopporta la Comunità Montana questo è Berceto e non da ora.
I bercetesi, a ragione, non hanno mai capito il significato di quest’Ente che s’è sempre prodigato contro di loro.
Adesso Conti e Setti, che pur appartenendo allo stesso partito, al momento, mantengono ancora due gruppi consiliari pur firmando, dai primi d’agosto, ogni iniziativa insieme, arrivano a prendere le difese dei dipendenti della Comunità Montana.
Al posto dei dipendenti, con simili difensori, farei gli scongiuri.
Io non farò mai licenziare nessuno, statene certi, ma Conti e Setti potrebbero, invece, riuscire a creare altri 20 disoccupati nelle Terre Alte.
Non hanno detto, infatti, nulla, almeno Setti, l’8 ottobre 2008, quando è stata chiusa la Berceto Factory e 14 persone, non certo con stipendi privilegiati, hanno perso tutto.
Non si sono visti, a differenza del bravo sindaco di Borgotaro Salvatore Oppo, il 19 dicembre, a Ghiare, per la manifestazione di Nataleinfabbrica che ha posto l’accento sull’importanza del posto di lavoro.
Sono restati silenti, inoperosi, se non addirittura artefici, della perdita di 200 posti di lavoro, a Berceto, dal 1990 al 2008, nel commercio e nell’artigianato e 111 posti di lavoro in agricoltura.
Non hanno fatto nulla per i bercetesi che perdevano posti ma ora sono preoccupati dei 20 dipendenti della Comunità Montana.
Per nulla preoccupati, invece, dei disagi dei pendolari che viaggiano in treno tenuto conto che si sono ben guardati dall’alzarsi presto, il 1 febbraio, per venire alla stazione di Borgotaro.
Difendono anche la Comunità Montana e ovviamente Montagna 2000, l’Asp, Acer ecc. ecc. Difendono, insomma, tutti coloro che campano, molto o poco, sui bercetesi.
Sarebbe interessante vedere quanto hanno ricevuto, come cittadini, rispetto ad altri Comuni, i bercetesi, dalla Comunità Montana.
Di certo per un servizio che gestisce la Comunità Montana, come la raccolta e smaltimento rifiuti, ogni bercetese, e per decenni, ha pagato mediamente 43 euro in più l’anno rispetto a quanto pagavano, in media, i cittadini degli altri Comuni.
Sono, in definitiva 100.000 euro l’anno. Questo andazzo dura da oltre un decennio e pertanto noi bercetesi con gli amministratori alla Conti/Setti ci siamo lasciati “derubare” di oltre 1.000.000 (unmilione) d’euro. Non male per una comunità in affanno e ristrettezze economiche.
Sull’acqua, con Montagna 2000, già dal suo nascere, è la stessa cosa.
Diventerebbe lo stesso se dessimo la Casa di Riposo all’ASP come vogliono loro.
Ci ritroviamo, poi, 56 appartamenti di case popolari che rappresentano la vergogna.
Basterebbe visitarli.
Ebbene nonostante tutto questo sarei io, Sindaco da pochi mesi, che isolerei Berceto dal contesto dei Comuni?
Forse l’azione di Lucchi, se supportata come ora dalla gente, Berceto lo inserirà nuovamente.
Lo farà pesare per quanto è giusto. Un Sindaco, a mio avviso, ha il dovere di difendere i suoi cittadini e a maggior ragione se vuole trasformare il Comune in una Comunità. Con il consenso, per chi crede nel popolo Sovrano, è possibile fare qualsiasi battaglia. E’ possibile, ad esempio, indire un referendum per fare decidere i cittadini se restare o no nella Comunità Montana, in Montagna 2000, nell’Asp, nell’Acer ecc. ecc.
Sono tutte azioni, queste, che possiamo fare se non avremo via d’uscita.
SE continueremo ad essere considerati come adesso, come per i decenni passati.
Prediligo, statene certi, il dialogo e persino il compromesso se finalizzato a migliorare le cose, a rispettare maggiormente i diritti dei bercetesi tanto calpestati, a mio avviso, con amministratori che ci vendevano o svendevano per un piatto di lenticchie. Un piatto che fosse il loro, naturalmente.

Scritto da LUIGI LUCCHI

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