Sono state ripristinate le vecchie fasce di reperibilità per le visite mediche fiscali del pubblico impiego, che erano state modificate a inizio anno con il ben noto decreto legge del Ministro Brunetta.
Si è quindi ritenuto opportuno non diversificare più tale trattamento tra pubblico e privato, poiché non sussistono motivi oggettivi per operare in tale senso. Grazie all’operato dei sindacati è stata fatta una sorta di retromarcia, per evitare un’ assurda differenziazione di trattamento.
Non è il malato che va punito o penalizzato, ma il furbetto o il medico eventualmente compiacente.
Resta invece, ed è una cosa positiva, la pubblicazione degli stipendi dei dirigenti e degli amministratori insieme agli altri provvedimenti in materia di trasparenza amministrativa.
Nulla di concreto si è fatto invece per quanto riguarda il riconoscimento dei meriti, visto che i metodi di valutazione sembrano essere rimasti identici agli anni precedenti.
Le schede di valutazione esistenti si basano su criteri poco oggettivi e danno la possibilità, ai preposti alla compilazione, di esprimere un voto abbastanza soggettivo e non vincolato ai risultati effettivamente raggiunti, come invece dovrebbe essere.
Visto che il giudizio espresso si converte poi in euro, il sistema non esclude a priori ingiustizie dovute a valutazioni viziate da scelte personali o di convenienza.
Il problema sta quindi nel realizzare un sistema di valutazione con criteri talmente oggettivi in modo che anche un estraneo possa esprimere un giudizio corretto.
Forse è un’utopia, ma la valutazione di attestati, lavori documentati, titoli di studio, partecipazione a corsi e altro, sono cose chiedibili, dimostrabili e valutabili e non opinabili.
Non è possibile che si dia un voto basso sulla formazione a persone che hanno partecipato a numerosi corsi con giudizi dal buono all’ottimo e, viceversa, voti alti a chi non ha fatto niente (questo è solo un esempio tra i tanti).
Lo stesso dicasi per le alte cariche, che spesso sono meno controllate e godono quindi di maggior libertà di movimento.
Si auspica che venga al più presto messo in atto un sistema di valutazione adeguato, giusto e non lesivo dei diritti, dell’immagine e del lavoro svolto dai dipendenti tutti, nessuno escluso.
Scritto da Mario Pulimanti (Lido di Ostia-Roma)