9/11: l’offensivo ricordo della RAI sul web

Attualità e Società Editoriale
alla mamoria

alla memoria

Non ne volevo parlare.

Proprio oggi che ricorre l’anniversario del più grave attacco terroristico che il suolo americano abbia mai visto, avevo deciso di non tornare più su quei tragici episodi.

Volevo che il rispetto per le vittime avesse la meglio sulle polemiche e sulle strumentalizzazioni.

Ciò che è stato proposto dal sito RAI in commemorazione è a dir poco grave, offensivo e indegno di un servizio pubblico statale.

Siamo di fronte a due alternative: o alla RAI credono che i navigatori siano dei perfetti imbecilli pronti a bersi tutto o sono proprio loro a credere a tutto ciò che vedono senza informarsi (prima di informarci noi).

Non fornirò nemmeno il link alla pagina in questione tanto sono strampalate e prive di un qualsiasi senso, se non quello di lucrare su questa disgrazia da parte di qualche personaggio, i filmati che la RAI propone con l’evidente propensione a far credere (o a credere essa stessa) all’insabbiamento della verità sui fatti.

Ricordare le vittime con filmati come “Zero” o “Confronting the evidence” non può nemmeno essere visto, non oggi, come servizio d’informazione.

Non può essere che vengano proposte due “indagini” tanto grossolane condotte da personaggi dalle dubbie professionalità e competenze, che vogliono far apparire, tralasciando prove e manipolando immagini e filmati a proprio piacimento, gli attentati dell’11 settembre come un “inside job”.

Una cospirazione ordita non si sa da chi per non meglio precisati motivi.

O meglio, ogni teoria, propone i suoi argomenti spesso in contraddizione tra di loro con risposte parziali, prove raffazzonate e testimonianze prive di fondamenti logici e scientifici.

E poi, chiariamolo, anche se fosse vera anche solo una parte di un filmato, ricordiamoci che migliaia di persone hanno perso la vita.

Pompieri, lavoratori, turisti: uomini e donne senza colpa.

A loro deve andare il ricordo.

Il come, il chi ed il perchè, oggi, può anche essere messo da parte.

Ecco come “Mamma” RAI educa i propri figli.

Figli di un’Italia che ha perso la morale e che, nella televisione, ha smesso di vedere l’informazione e preferisce il nulla ideologico.

Tanto per fare ascolti.

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