Certe volte devo ammetterlo, nonostante il mio scetticismo e la mia mente propenda verso la tangibilità delle cose, ci sono circostanze che mi fanno tentennare.
Come dire; ci sono fatti e circostanze che s’inanellano l’una con l’altra e portano per forza di cose a credere ad un disegno superiore.
Non parlo di cospirazioni su ampia scala e anzi (forse) tutto questo interesserà un piccola parte di una già pur minima cittadina della provincia di Parma: Bedonia.
Comunque sia, spero che un po’ di curiosità e un pensiero nasca in chi leggerà le righe che seguono, ritenendo comunque bizzarra questa congiuntura che si è venuta a creare poco prima delle prossime consultazioni elettorali.La storia, i fatti, che vi andrò a sottolineare della recente era politica, spaziano tra Bedonia e Parma.
Comuni che non scelgo a caso ma che, se mi passate il termine, si sono scelti da soli e tempo fa.
E’ da una frazione di Bedonia, già (ribadisco) minuscola unità della provincia di Parma, che muove i suoi passi Costantino Monteverdi (ricordate, Costantino) verso quella che sarà la strada politica ed istituzionale che lo vedrà all’interno del palazzo comunale del capoluogo.
Vuoi da dirigente, vuoi da consigliere.
Si sa, la vita è fatta a scale e, negli anni, molte possono essere le soddisfazioni ma anche solo una disattenzione può essere ricordata per sempre.
Oppure no.
Nella politica nulla viene ricordato a lungo, per cui, ritentare non è da sciocchi.
Rimane il fatto che, proprio Costantino Monteverdi (ricordate, Costantino), ha avuto il suo giro di boa dopo un caso saltato alle attenzioni della cronache nazionali (chiamato “Il caso Bonsu“).
E si che Parma si è sempre tenuta in disparte dalle cronache ma, spianata la strada da Tanzi, l’obbiettivo (e qualche cronista) è rimasto in zona.
Non si sa mai “cambi” qualcosa.
Razzismo a Parma: possibile?
Il caso scoppia mesi fa, genera qualche centinaio di migliaia di risultati su Google al solo cognome dell’interessato e lo trattiamo anche su questo sito, segno evidente che non si tratta di poca cosa…
Finiscono indagati in molti, scattano alcuni arresti domiciliari tra agenti di polizia comunale e si dimette dall’incarico il consigliere comunale con delega alla sicurezza.
Indovinate?
Costantino Monteverdi.
Strambata e ritorno ai monti ameni, giusto in tempo per candidarsi come Sindaco di Bedonia alle prossime elezioni.
In lista, come consigliere, il Sindaco uscente Sergio Squeri che prova anche lui a creare un caso, piazzandosi contemporaneamente sia a Bedonia sia provando a diventare (tornare, per la precisione, visto che ha ricoperto l’incarico anni fa) Sindaco di Tornolo.
Il clamore però è ancora poco e si dissolve subito, come neve al sole.
La notizia giusta, quella che ci voleva per far vedere di essere e rimanere al pari del possibile futuro sindaco, giunge esattamente il giorno dopo la presentazione della lista “Civiltà bedoniese“.
13 maggio 2009: proprio Sergio Squeri, da Sindaco di Bedonia, non avrebbe impedito che in un appezzamento di terreno di oltre 5000 metri quadrati si stoccassero rifiuti pericolosi ed ingombranti.
Risultato: 5 mesi e 10 giorni di reclusione che, visto il tentativo di risistemare l’area da parte di Squeri, la pena si tramuta in un’ammenda di 8080 euro.
Ma la cosa incredibile di tutto questo racconto non sta nei due fatti, che potrebbero tranquillamente rimanere separati, ma bensì il sigillo che li unisce.
Così come fu un simbolo che vide Costantino I, l’Imperatore, oggi Costantino Monteverdi riunisce una lista sotto: la bilancia.
La libra, simbolo di equilibrio, equità e giustizia.
Civiltà….bedoniese!