Crisi e licenziamenti in valtaro

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Signor direttore,
in montagna, precisamente a Bedonia, chiude (ancora da decidere ndr) Edilcuoghi. Altre 170 persone senza lavoro dopo le altre 12/15 persone restate senza lavoro per la chiusura, l’8 ottobre scorso, della Berceto Factory di Ghiare di Berceto.

Un numero impressionante se raffrontato alla popolazione dei comuni montani e alle poche occasioni di lavoro che in questi comuni si trova. Inizieranno i soliti tavoli di concertazione che difficilmente, stando all’esperienza passata, trovano soluzioni.

Non vorrei essere saccente ragionando a voce alta e immaginando soluzioni possibili dove l’Ente Pubblico, la Politica, quella buona, potrebbero dare risposte concrete. Mi chiedo, precisamente dall’8 marzo del 2003 quando avevo avuto modo d’illustrare, in un salone dei giovani gremito, a Berceto, a tutti i politici d’allora, molti dei quali ancora con le stesse cariche, perché alcuni progetti, per portare vero sviluppo in montagna, non siano stati presi in considerazione:

Promozione a livello Nazionale ed Europeo del Parco Nazionale e Regionale dei Cento Laghi.
Costituzione di una società pubblico-privata, per l’acquisto di fondi agricoli e la loro vendita a Milano e nel Nord Europa per accrescere la tendenza in atto dei tanti giovani, donne, liberi professionisti che vogliono cimentarsi nel settore dell’agriturismo.
Realizzazione di moderne stazioni di servizio, tipo Nord Europeo, da realizzarsi sull’A15.Le due stazioni saranno caratterizzate: una per il cibo diventando una vera e propria cittadella del cibo per promuovere l’agroalimentare di Parma e i prodotti tipici della montagna parmense, l’altra per il tempo libero e la possibilità di conoscere la flora e la fauna del Monte Italia.
Valorizzazione della Pontremolese con la creazione, nel riordino della zona Stazione di Borgotaro, di una borsa merci per il fungo porcino, le erbe officinali e i prodotti biologici.
Rilancio di un progetto di valorizzazione del percorso della s.s 62 della Cisa l’intero suo percorso, Verona-Sarzana, con forti legami alla motoristica (Enzo Ferrari ha corso, come pilota, la sua prima gara: Parma-Poggio) e al mondo della canzone (percorso dei cantanti, nei mitici anni sessanta, per raggiungere la Capannina del Forte) con il ripristino delle antiche case cantoniere e la realizzazione di un consorzio volontario tra tutti gli esercenti e gli artigiani della Strada con la creazione di un marchio specifico.
Messa in atto delle azioni proposte dal Centro Studi della Val Baganza per diffondere, anche nella nostra Provincia, un’identità di vallata.
Avviare anche in montagna, sull’esempio di Tiedoli, una diversa politica verso l’anziano.

A dire il vero non è mai troppo tardi e forse ora è venuto il momento, per parere unanime, di cambiare rotta, d’affrontare seriamente tanti nodi che vengono al pettine. Mi preme, però, lanciare un’altra idea che potrebbe dare effetti positivi in tempi brevissimi, già a inizio estate. La grande crisi mondiale induce, giustamente, il Governo a cercare d’intervenire emulando il Governo degli Usa che è entrato, rispetto al credo Americano, con scarpe e calze nell’economia con aiuti statali. Si offrono aiuti alle Banche ed è bene pur sperando che queste aiutino i loro clienti, con la stessa magnanimità, a salvare la propria casa, a non mettergliele all’asta per un tozzo di pane che arricchirà i soliti pescecani. S’interviene nella crisi dell’auto, degli elettrodomestici ecc. per tentare di salvare i posti di lavoro. Sono pienamente favorevole perché fermamente convinto che lo Stato sociale sia soprattutto garantire la piena occupazione. Si vogliono, inoltre, realizzare le grandi opere viste, sino a pochi mesi fa, come elemento di modernizzazione del Paese e oggi, forse, soprattutto, come ulteriore occasione d’occupazione. La nostra Provincia, anche per merito del Presidente Bernazzoli e dell’ass. Regionale Peri oltre che dei rappresentanti delle forze di Governo, è interessata, lo auspichiamo, dalla grande opera che è il raddoppio della Pontremolese e della galleria di valico. Ritengo, ecco l’idea, che la Provincia di Parma, avendo oltre 1.000 km di strade di sua competenza, potrebbe essere la capofila, tra tutte le Province, per proporre al Governo una grande, grandissima opera che non richiede valutazioni d’impatto ambientale, tavoli di concertazione, e neppure l’uso della Legge obiettivo: sistemare, riqualificare tutte le strade provinciali d’Italia. Sono milioni di km. Gli uffici tecnici delle Province, in poche settimane, avrebbero i progetti, i capitolati, i bandi di gara. Lavorerebbero, da subito, tutte le imprese provinciali. Ci sarebbe l’indotto dei materiali da utilizzare oltre il rinnovo, mettendo chiarezza, di tutta la cartellonistica, dei guard-rail di ultima generazione che non aumentano le morti in caso d’incidenti stradali. Dopo aver insegnato, dai tempi dei romani, a tutto il mondo, a costruire strade, ci ritroviamo con le strade più insicure d’Europa. Oltre garantire posti di lavoro si ridurrebbero le morti, gli incidenti stradali la cui origine, in tantissimi casi, è dovuta proprio alla condizione delle strade. In questa grande opera si deve avere, sempre a mio avviso, l’avvertenza di non fermarsi solo al sedime stradale ma d’intervenire, con sistemazioni idrauliche agrarie, ormai in disuso, per centinaia di mt a monte e a valle della strada dando un contributo a ridurre, non poco, il fenomeno del dissesto idrogeologico, soprattutto in montagna. Per una volta, poi, già nell’esecuzione dei lavori si potrebbero prevedere metodi d’intervento per una puntuale e doverosa manutenzione. Le nostre carceri, infatti, sono sovraffollate di persone, anche alienate, dal non sapere come far passare il giorno. Ebbene i detenuti che lo vogliono, se non pericolosi, potrebbero essere organizzati per seguire queste metodiche manutenzioni. Sempre questa grande opera, inoltre, con la collaborazione degli Istituti di Credito potrebbe essere l’occasione per redigere un grande piano di recupero di tutti gli edifici che insistono sui fronti strada e permettere, con mutui agevolati, ai privati, di realizzare il tutto. Si otterrebbe, è evidente, anche il miglioramento del paesaggio italiano, un tempo tanto celebre e oggi, soprattutto lungo le strade, tanto brutto e indisponente. E’ un’idea percorribile? Credo di si! Le Province sono conosciute, dai cittadini, proprio per le strade di loro competenza. Se propongono solo i singoli tratti restiamo nell’ambito di opere che il Governo, non riconoscendo la visibilità che vuole con le grandi opere, non giudicherebbe importanti. Tutte le strade Provinciali, in un unico progetto, come ho tentato, succintamente, di descrivere, rappresentano, invece, un’opera che passerebbe alla storia e farebbe ricordare questo Governo, queste Amministrazioni Provinciali, per generazioni. I fondi possono essere trovati anche dall’Ue e addirittura con l’emissione di BOC. La gente, insomma, investirebbe volentieri, dopo l’ubriacatura della borsa e dei bond, nel proprio territorio, sull’uscio della propria casa.

Scritto da Luigi Lucchi

www.luigilucchicandidato.com

Di la tua:

Una risposta a “Crisi e licenziamenti in valtaro”

  1. francesca boselli ha detto:

    Trovo l’idea molto interessante io sarei interessata all’aquisto di una casa cantoniera come posso fare?

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